L’inverter per camper è uno strumento utilissimo nelle situazioni più disparate perché ci permette di utilizzare la corrente elettrica della batteria del veicolo per alimentare attraverso le prese elettriche classiche.
Andiamo a scoprire per filo e per segno quali sono i vantaggi dell’avere un inverter per camper nei propri viaggi.
Cos’è un inverter per camper?
Partiamo con una spiegazione tecnica: l’inverter per camper è uno strumento che trasforma la corrente da continua ad alternata in due fasi.
L’inverter va collegato alla batteria del camper.
Per farlo è possibile utilizzare o lo spinotto dell’accendisigari al cruscotto del camper o direttamente alla batteria con un cablaggio apposito.
In ogni caso una volta ottenuta la corrente l’inverter si preoccuperà di aumentarne il voltaggio passando da 12V a 300V.
Una volta raggiunti i 300V l’inverter modificherà la natura della corrente elettrica, trasformandola da continua ad alternata.
Il risultato finale è una corrente alternata a 220/230 volt 50 hz, erogata attraverso le varie spine presenti sulla superficie del dispositivo.
Attraverso questa corrente elettrica potremo alimentare tutti gli strumenti e le apparecchiatura che utilizziamo solitamente dentro casa, sia in viaggio che durante le soste. In base alla capacità dell’inverter potremo alimentare oggetti come caricabatterie, computer portatili, televisori, asciugacapelli e così via.
In sostanza l’inverter non genera energia bensì la trasforma, rendendola utilizzabile dai dispositivi elettrici di utilizzo comune.
Durante la sosta l’inverter preleva energia direttamente dalla batteria mentre durante il viaggio l’energia presa proviene da quella prodotta dall’alternatore collegato al motore.
Che tipologie di inverter per camper esistono?
In commercio esistono principalmente due tipologie di inverter: l’inverter a onda sinusoidale pura e l’inverter a onda sinusoidale modificata.
La prima tipologia di inverter è più costosa perché genere una corrente molto pulita, adatta a chi deve alimentare apparecchi professionali nel campo medico o a chi deve collegare motori elettrici.
La seconda tipologia di inverter, quella a onda modificata, genera una corrente con semionde positive e negative non perfettamente arrotondate.
Questo tende a far scaldare di più gli alimentatori connessi all’inverter ed è sconsigliata se si deve tenere, ad esempio, un computer continuamente acceso.
Gli inverter a onda modificata, in ogni caso, tendono a consumare di più a causa di un rendimento inferiore rispetto a quelli a onda pura.
Considerata l’ampia differenza di costo tra le due tipologie di inverter, possiamo riassumere dicendo che per un camperista normale un inverter a onda modificata è più che sufficiente
L’inverter per camper è uno strumento pericoloso?
Sfatiamo subito le voci che parlano degli inverter come di strumenti pericolosi, in grado di mandare in cortocircuito e rompere ciò che colleghiamo.
Un inverter di buona qualità è dotato di diversi sistemi di protezione, tra segnali acustici e sistemi di blocco automatici.
In caso di cortocircuito un inverter di buona qualità vedrà i suoi fusibili di alimentazione bruciati salvando tutto il resto mentre, in caso di assorbimento eccessivo, l’inverter semplicemente si spegnerà.
Discorso molto simile per quanto riguarda il surriscaldamento: è difficile che un inverter prenda fuoco all’improvviso.
Il discorso cambia se invece per “pericolo” intendiamo il rimanere senza energia elettrica nella batteria.
In base al modello in nostro possesso un inverter assorbe tra le 0.5 e 1 ampere dalla batteria anche se non ci sono apparecchi collegati.
Lasciare un inverter acceso per un giorno di fila può far scaricare la batteria del camper in maniera molto semplice.
Come scegliere un inverter per camper
La scelta di un inverter per camper ci porterà a un processo di analisi e decisione per cui dovremo tenere in conto almeno un paio di parametri: l’utilizzo che faremo del dispositivo e la potenza.
Se utilizziamo il camper molto spesso e, tra un tuffo al lago e l’altro, dobbiamo portare a termine lunghe sessioni lavorative al pc, il nostro consiglio è quello di acquistare un inverter a onda pura. Questo perché l’onda sinusoidale pura tende a rovinare meno gli alimentatori di notebook, smartphone e compagnia, permettendoci anche di consumare meno corrente elettrica.
Se abbiamo bisogno di corrente elettrica per alimentare caricabatterie o piccole televisioni LCD, il nostro consiglio è quello di puntare su di un inverter a onda sinusoidale modificata.
Il secondo parametro su cui tenere gli occhi puntati è la potenza.
In commercio esistono Inverter dalle potenze più svariate, dai 150 ai 3000 watt.
Tanto più sarà elevato il wattaggio tanti più dispositivi potremo alimentare con l’inverter.
Per fare un paio di esempi: una macchina da caffé, ad esempio, assorbe circa 1500 watt mentre un caricabatterie di piccola taglia (come quello di uno smartphone) ne assorbe soltanto 150.
Cerchiamo di capire cosa solitamente viene collegato mentre siamo in viaggio per capire dove orientare la nostra scelta.
Ricordiamoci, chiaramente, che tanto più sarà elevato il wattaggio dell’inverter e tanto più elevato sarà il prezzo finale.